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'Canebagnato Music 2006-2007' (2007) - recensioni:

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MusicUnderground

26/05/2008

PHONO EMERGENCY TOOL - Brand new friend I PET propongono un pop-rock sulla scia dei Beatles in primis ma che trae ispirazione anche da altre band inglesi come Radiohead Pavement Beck Oasis e Blur. La loro attitudine è veramente beatlessiana sia per quanto riguarda i suoni i cori le voci la versatilità e tutto il resto.

Alex

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Sentireascoltare

26/05/2008

Un'antologia e al tempo stesso una piccola celebrazione A Living Dog Is Better Than A Dead Lion confezionata col triplice scopo di promuovere il lavoro della milanese Canebagnato Records festeggiarne il primo anno e mezzo di vita e unire al contributo musicale delle band appartenenti al roster dell'etichetta quello di realtà che con la label hanno poco o nulla a che vedere. A fare da collante la semplice unità di intenti al di là dei vincoli contrattuali o dei generi di appartenenza quella che emerge dalla proposta introspettiva e fondamentalmente acustica dei padroni di casa – Don Quiból Mauve Paolo Saporiti Gabriel Sternberg Margareth e Christian Alati – come dal caleidoscopio in note degli ospiti. Tra gli esterni rispondono alla chiamata il punk e dintorni dei Somewhere Between e le ballads dei Green Like July i mimetismi à la Björk dei Lapingra e gli spigoli funk-psichedelici dei St. Francis le desolazioni desertiche dei Jewels For A Caribou e le stanze senza pareti di The Toy Library il rock loureediano dell'americano Drexel e la new wave catacombale dei Miavagadilania le coloriture armoniche dei Jenny's Joke e le imperfezioni ritmiche dei Phono Emergency Tool. Pur non presentando i caratteri dell'imprescindibilità – come del resto molti dei progetti di questo genere - il disco regala comunque un'ora di buona musica e uno spaccato significativo di una parte “sana” dell'indie di casa nostra (e non). Ai lettori la responsabilità di decidere se spendere o meno i due euro richiesti sul sito dell'etichetta per accaparrarselo. (6.8/10

Fabrizio Zampighi

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Freakout

11/02/2008

La massima di Henry David Thoreau (1817-1862) “A living dog is better than a dead lion” campeggia nel sito della Canebagnato e sulla copertina di questa compilation che va a celebrare il primo anno e mezzo di attività della giovane etichetta lombarda. E come dar torto al pensatore americano osservando il logo della label? Il “cane bagnato” è quanto mai arzillo ed inchioda i suoi occhi flippati su una tracklist che riunisce in gioviale rimpatriata gli artisti di casa con amici vecchi e nuovi. Sedici brani per la maggior parte inediti con due scorribande oltre i confini patri nell’Inghilterra acid-folk di The Toy Library e nella New York low-fi del cantautore Drexel. I gruppi del roster Canebagnato fanno tutti la loro bella figura: i Don Quibòl guizzanti di “Please don’t wake me up” i Mauve con la dreampop-song per voce femminile “Electronic scales” un Gabriel Sternberg tanto essenziale quanto toccante Paolo Saporiti sulle tracce di Nick Drake e l’uomo ovunque Christian Alati assorto in lande “post” tra colpi di spazzole ed accordi filtrati. E se è normale che nella durata di quasi sessanta minuti venga fuori qualcosa di poco entusiasmante (lo sporco rock’n’roll dei Somewhere Between il flavour beatlesiano dei Phono Emergency Tool) è molto meno scontato imbattersi in così tante belle sorprese dal piglio scanzonato dei Green Like July ai gingilli elettronici dei romani Lapingra (Björk compagna d’asilo dei Múm?) passando (anche e soprattutto) attraverso la ballata bluesy dei Jewels for a Caribou l’indie-folk dei veneti Margareth e il mood alla Lambchop dei lombardi Jenny’s Joke. C’è solo da aggiungere che questa compilation è stata pensata con il preciso intento di offrire maggior visibilità possibile a piccole realtà musicali ed il prezzo risulta senz’altro congeniale allo scopo: il cd è acquistabile direttamente dalla pagina web della Canebagnato a soli due euro! (sì avete letto bene due euro: più o meno come due biglietti dell’autobus o un litro e mezzo di benzina…) Lunga vita al “cane bagnato”!! …e che il leone crepi pure!

Guido Gambacorta

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Kathodik

22/01/2008

AA. VV. 'A Living Dog Is Better Than A Dead Lion. Canebagnato music 06-07' (Canebagnato Records 2007) Compilation a tutta indie per la Canebagnato Records. Per festeggiare il suo primo anno e mezzo di esistenza la label milanese ha deciso di licenziare una raccolta di brani «dei gruppi e degli artisti che si sono via via “accasati” dalle nostre parti e di quelli che abbiamo semplicemente incontrato conosciuto ascoltato in questo periodo». Il principio guida che ha ispirato la compilation è quello di fornire “una piccola ma preziosa panoramica di quel che si può trovare girovagando per il sottosuolo indie-musicale italiano e non”. Il risultato è una raccolta eterogenea ma non dispersiva coerente nei suoni e nel mood (nonostante la sua lunghezza: ben 16 pezzi). Tra i brani più significativi vanno citati la delicata ninna nanna dei verbanesi Mauve Electronic Space All I Can See Is You cupa cantilena acustica a firma di Gabriel Sternberg (Milano) l'elettronica Coco dei romani Lapingra Pitch-Paired (St. Francis romani anch'essi ma emigrati a Londra) con le sue chitarre sbilenche e le improvvise esplosioni elettriche la splendida ballad indie-folk del meneghino Paolo Saporiti Com'for(t)me; e ancora la malinconica Angels dei Margareth provenienti da Mestre Talking About Her Ghost dei Jenny's Joke (Crema) intensa ballata pianistica impreziosita dagli interventi di un violino l'incrocio tra un riff rock distorto ed un ritornello sfacciatamente pop anni '60 di Brend New Friend firmata dai bolognesi Phono Emergency Tool ed Easy lungo strumentale dal sapore psichedelico-avanguardistico composto per l'occasione da Christian Alati originario di Reggio Calabria ma emigrato a Milano. Una compilation dunque decisamente interessante assemblata con gusto e ricca di piacevoli sorprese. Onore alla Canebagnato Records sperando che continui sulla strada perseguita fino ad ora. Giudizio: *** 1/2

Marco Loprete

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Rocklab

03/01/2008

Ci sono realtà musicali in Italia che possono piacere o meno c’è tantissima musica di qualsiasi livello ma più che altro ci sono persone che riescono a creare situazioni semplicemente splendenti. Uno di questi casi è quello della Canebagnato che festeggia un anno e mezzo di attività realizzando questa compilation molto gradevole con al suo interni brani di gruppi appartenenti al roster dell’etichetta e di amici incontrati in questo primo tratto di strada. Le sedici canzoni si muovono fra malinconico cantautorato e indie-rock in odore di anni ’90 senza rinunciare a piacevoli percorsi strumentali. I musicisti targati Canebagnato fanno la loro sempre ottima figura in particolar modo i Mauve - autori di un brano tanto semplice quanto delicato e avvolgente così come il sempre intenso Paolo Saporiti. Sin dai primi ascolti si rivelano poi molto graditi anche gli ospiti tra cui anche alcuni stranieri compresi gli artisti emergenti scovati in giro per l’Italia dall’etichetta rilevando particolarmente il gusto dei ragazzi della Canebagnato quando si tratta di scovare ottimi autori di musiche acustiche profonde e ben interpretate; il brano di Christian Alati che chiude la compilation con una ovattata atmosfera acustica strumentale oltretutto è veramente notevole. Un'altra ottima produzione per questa sempre coinvolgente realtà italiana capace con molta semplicità di far ascoltare spesso e volentieri della musica di pregevole livello una compilation ben imbastita e con molti brani interessanti al suo interno un altro segnale di vita da un cane umido ma in perfetta salute.

Daniele Guasco

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Lift

02/01/2008

Un'antologia e al tempo stesso una piccola celebrazione "A LIVING DOG IS BETTER THAN A DEAD LION" confezionata col triplice scopo di promuovere il lavoro della milanese Canebagnato Records festeggiarne il primo anno e mezzo di vita e unire al contributo musicale delle band appartenenti al roster dell'etichetta quello di realtà che con la label hanno poco o nulla a che vedere. A fare da collante la semplice unità di intenti al di là dei vincoli contrattuali o dei generi di appartenenza quella che emerge dalla proposta introspettiva e fondamentalmente acustica dei padroni di casa – Don Quiból Mauve Paolo Saporiti Gabriel Sternberg Margareth e Christian Alati – come dal caleidoscopio in note degli ospiti. Tra gli esterni rispondono alla chiamata il punk e dintorni dei Somewhere Between e le ballads dei Green Like July i mimetismi à la Björk dei Lapingra e gli spigoli funk-psichedelici dei St. Francis le desolazioni desertiche dei Jewels For A Caribou e le stanze senza pareti di The Toy Library il rock loureediano dell'americano Drexel e la new wave catacombale dei Miavagadilania le coloriture armoniche dei Jenny's Joke e le imperfezioni ritmiche dei Phono Emergency Tool. Pur non presentando i caratteri dell'imprescindibilità – come del resto molti dei progetti di questo genere - il disco regala comunque un'ora di buona musica e uno spaccato significativo di una parte “sana” dell'indie di casa nostra (e non). Ai lettori la responsabilità di decidere se spendere o meno i due euro richiesti sul sito dell'etichetta per accaparrarselo.

Fabrizio Zampighi